PROTECTION LINE: la prima linea dedicata di integratori alimentari specifici per il supporto  in MEDICINA CLINICA AMBIENTALE.

 

Per Medicina Clinica Ambientale e si intende una branca delle medicina ufficiale nella quale si interviene trattando le patologie e agendo preventivamente su base ambientale.

L’impatto dell’uomo sulla natura è altamente invasivo. L’uomo è in grado di modificare l’ambiente in maniera drastica e duratura, ricorrendo ai sofisticati mezzi tecnologici che la scienza ha ideato. L’eccesso di scarichi industriali, il ricorso a concimi e pesticidi chimici, inquinano l’atmosfera. Il disboscamento, l’effetto serra delle metropoli, e altri mille fattori sono tra le principali cause delle malattie dell’uomo.

Sostanze inquinanti e sovraccarichi di tipo ambientale, che spesso originano disturbi cronici, intervengono negativamente sulle varie funzioni dell’organismo umano, quali quelle del sistema immunitario, endocrino e nervoso, per non parlare dell’apparato cardiovascolare e respiratorio.

Sono numerosi i dati che imputano all’ambiente il principale fattore di rischio di molte malattie, parliamo di inquinanti di tipo chimico, i metalli pesanti, l’elettrosmog, le muffe: tutti agenti presenti in aria, acqua, suolo e nel cibo che ingeriamo. Malattie di origine ambientale sono ad esempio, o almeno così si ipotizza, la Sensibilità Chimica Multipla, la Sindrome da Fatica Cronica e la Fibromialgia, ma anche molte malattie dermatologiche e alcune forme tumorali. Spesso all’origine di queste patologie non c’è solo l’inquinamento atmosferico ma i metalli pesanti, gli insetticidi, le muffe. 

La Medicina Ambientale nasce proprio per contrastare questi agenti e i disturbi da essi derivati.

Secondo l’OMS, circa il 23% di tutte le malattie nel mondo e più del 33% delle malattienei bambini al di sotto dei 5 anni  è dovuto all’esposizione a fattori ambientali.

 

La diagnosi in Medicina Ambientale Clinica dovrebbe basarsi su cinque principi:

  1. accurata anamnesi tesa ad individuare le possibili cause (concause) correlate con l’ambiente in cui il paziente vive, lavora, trascorre il tempo libero, compresa l’eventuale presenza di sostanze allopatiche presenti nel suo organismo (materiali usati in odontoiatria, ortopedia, cardiologia…
  2. esami di laboratorio innovativi, che consentano di effettuare un monitoraggio ambientale
  3. riduzione o interruzione completa dell’esposizione agli agenti nocivi (di tipo fisico, chimico, biologico), che hanno contribuito a determinare l’insorgenza della patologia;
  4. eliminazione dall’organismo di tutti gli agenti fisici, chimici e biologici (o loro metaboliti nocivi) che hanno contribuito a determinare l’insorgenza della patologia o del disturbo funzionale.
  5. corretto stimolo di tutti i sistemi di autoregolazione e disintossicazione propri dell’organismo, in particolare del sistema immunitario e dei sistemi di disintossicazione (enzimatici e non).

 Questi ultimi due punti possono essere assolti mediante una precisa integrazione alimentare con estratti naturali titolati  di comprovata qualità ed efficacia.

 

Bibliografia

Rapporto OMS “Prevenire le malattie grazie a un ambiente migliore: verso una stima del carico di malattia legato all’ambiente” (il contributo più completo su quanto i fattori di rischio ambientali prevenibili possano contribuire a malattie e incidenti).

https://www.who.int/quantifying_ehimpacts/publications/preventing-disease/en/.